RE(L)AZIONI A CATENA, UNA SERIE WEB COSTRUITA “DAL BASSO”
Era il 2006, le tre di mattina.
Le badòle, sveglie come nemmeno durante il trenino di Capodanno, aspettavano che Paola Maugeri su La7 presentasse il loro È femmina, no?, scelto quell’anno tra i corti finalisti del programma notturno La 25a ora, il cinema espanso.
E la Maugeri parlò: “Ed ora un cortometraggio che potrebbe essere una perfetta puntata zero di una serie TV“.
Sei trenini di Capodanno dopo abbiamo deciso di provarci per davvero con una serie per il web. Siamo partite dallo stesso cast, dalla stessa indignazione per un mondo a senso unico e dal desiderio di raccontare gli affetti, il lavoro e la famiglia così come ci appaiono: una sequenza di reazioni e relazioni a volte sorprendenti.
Nella cinetica della vita, come nella chimica, è tutta una questione di Re(l)azioni a catena ed è così che un piccolo fatto di cronaca, realmente accaduto, può innescare un effetto valanga di nuovi sentimenti e situazioni.
Silvia, la protagonista, è una ricercatrice universitaria. Lanciata nel suo mondo parallelo di formule e algoritmi, urta contemporaneamente: una famiglia che non si aspettava; una madre invadente; la donna della sua vita e l’ultima comunista d’occidente. Un urto a cinque corpi, in 4 dimensioni, ha 1 probabilità su 10 miliardi di avvenire ma quando accade, le conseguenze sono impossibili da prevedere.
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